Archivio articoli

07.08.2013 12:36
“Il sedile del pianista gira come un rubinetto… Lo è… sono segreti... e questo è svelato… ‘Dietro la musica c’è tutta un’acqua pestata, l’acqua cade derelitta, frantumata, rotta, il pianto delle pietre e dei sassi... una grandine di lacrime crivella ogni forma di cuore che la natura inumana, più di...
07.08.2013 12:35
“Le perdite d'acqua? Se non siete idraulici, non la fermate, la goccia, no, non la fermate. Il pubblico sta sotto la goccia, come quando si dice sotto schiaffo, sotto tortura: il mio canto... la goccia, la goccia, la goccia… Il cantante e il suo gruppo si muovono come la chiave inglese intorno al...
07.08.2013 12:34
“Le note sono gocce ossessive, le ascoltiamo aspettando la fine, che nella musica – vuoi con guaiti sguaiati, vuoi con flebili ultimi fiati, vuoi con le rullate di un crollo – arriva sempre. La musica promette la fine della fuga, la fine della goccia, la fine della perdita (di tempo, anche), e...
07.08.2013 12:22
Vito Taburno cantò: "I locali notturni non mi mancano… In natura sono un essere locale e, di natura, sono abbastanza notturno, quindi non ho altro da dire… Ah! Sì, i locali notturni, sì, quei cavalli di Troia a temperatura intestinale, quegli interni di ippopotamo per rane e colibrì che saltano e...
29.07.2013 12:36
A fine nottata, verso l'alba, sparito il pubblico (sparito!), cantato l'ultimo brano con l'ultima voce, restava un po' seduto sul palco, stanco… Poi sbatteva le mani sulle cosce, si alzava e diceva: "Adesso facciamo sul serio… tutte qui"… Le ragazze del locale aspettavano che lo dicesse…...
29.07.2013 12:25
Cantava ogni sera le modiche canzoncine in repertorio… anche a richiesta… qualcuno implorava un titolo mentre lui cantava… Vito sorrideva come un giudice del terrore nella Francia della celebre rivoluzione… Teneva a mente quel titolo sospetto e, prima o poi, lo giustiziava, insomma lo eseguiva come...
29.07.2013 12:14
Passati gli anni sessanta, molti anni dopo, Vito Taburno cantò: "I locali notturni non mi mancano… In natura sono un essere locale e, di natura, sono abbastanza notturno, quindi non ho altro da dire… Ah! Sì, i locali notturni, sì, quei cavalli di Troia a temperatura intestinale, quegli interni di...
29.07.2013 12:13
Negli anni sessanta del novecento le sue ultime serate… Si ricordano sue apparizioni all'Adelà, al Lammermoor, al Marmora, al Dovizie, al Mantecanto, al Solenotte, al Periplo, al Lupusinn, al Lacertolo, all'Abbondante, al Vitacome, allo Stillovo, al Camaleonde, al Montamare, eccetera eccetera…
29.07.2013 12:11
Di Vito restano registrazioni e testi in prima stesura senza correzioni… È ovvio che non recita né canta, si libera delle parole…
29.07.2013 12:10
"Sembra che tutti abbiano bisogno di dire qualcosa… Il bisogno prevale su quello che vogliono dire… Una umanità che voglia esprimersi su tutto è una umanità drammatica… sembra che tutti vogliano consegnare un messaggio, una memoria, due parole da recapitare a un affetto lontano… azzardano tesi,...
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