Fu prima della giovinezza

14.01.2017 20:09

Fu prima della giovinezza,
quando non esisteva né il futuro né un futuro
perché il futuro era veramente l’ultimo dei pensieri,
l’ultimo degli attimi,
e veniva dopo le ore, i minuti e i posti
nei quali ci eravamo appartati
E il futuro era lasciarsi per tornare,
adolescenti, in due diverse case,
a due diversi pranzi, a due diverse cene
E nessuno sapeva di noi due

 

Così noi conoscemmo il tradimento,
bellissimo, di tutto, e il segreto  
e la cosmogonia più elementare:
che non esiste il mondo
ma solo noi esistiamo

E “come andare avanti” è la domanda
da fare mai, mai, mai fare
È il danno e la penosa confessione
che non sapremo più morire insieme,
farla finita, in bellezza, la vita

Quando non esisteva né il futuro né un futuro, 
siamo esistiti noi, preistorici
E fummo i primi ad amarci
Poi entrammo nella storia separati

Quando noi siamo stati
a un passo, un passo indietro
e lo facemmo avanti

E dirti adesso “fatti viva”
come tu diresti “fatti vivo” 
è, come la poesia, ipocrisia

Dalla tua bocca i versi nella mia,
dalla mia nella tua
e non oltre i corpi su ogni parte:
sono questi i versi

Non questa cosa: che ci siamo persi
avendo fatto i nostri passi avanti

(Non so quale canzone stessi cantando,
quali versi diversivi
Come al solito mi distrassi appresso
a altre parole
Nessuno sa quanto lo spettacolo sia
una mia intimità
E non esiste il mondo, e non esiste
il pubblico
Sì, so quale canzone, ma anch’essa
non esiste)