Così noi conoscemmo il tradimento,
bellissimo, di tutto, e il segreto
e la cosmogonia più elementare:
che non esiste il mondo
ma solo noi esistiamo
E “come andare avanti” è la domanda
da fare mai, mai, mai fare
È il danno e la penosa confessione
che non sapremo più morire insieme,
farla finita, in bellezza, la vita
Quando non esisteva né il futuro né un futuro,
siamo esistiti noi, preistorici
E fummo i primi ad amarci
Poi entrammo nella storia separati
Quando noi siamo stati
a un passo, un passo indietro
e lo facemmo avanti
E dirti adesso “fatti viva”
come tu diresti “fatti vivo”
è, come la poesia, ipocrisia
Dalla tua bocca i versi nella mia,
dalla mia nella tua
e non oltre i corpi su ogni parte:
sono questi i versi
Non questa cosa: che ci siamo persi
avendo fatto i nostri passi avanti
(Non so quale canzone stessi cantando,
quali versi diversivi
Come al solito mi distrassi appresso
a altre parole
Nessuno sa quanto lo spettacolo sia
una mia intimità
E non esiste il mondo, e non esiste
il pubblico
Sì, so quale canzone, ma anch’essa
non esiste)