E cantò

29.07.2013 11:47

E cantò:
"Devo e voglio vederla così, la faccenda: prendo posto davanti
all'orchestra e inizio a cantare… io sono la mia voce, la mia voce
sono io che scendo in mezzo al pubblico… la mia voce ha un fazzoletto
sul viso, il fazzoletto copre la bocca e il naso… questo fazzoletto
è il mio canto… giro tra i tavoli con la custodia del rullante sotto braccio…
la custodia è aperta, il coperchio oscilla a lato, uso questo ciondolamento
come un'intimazione… un colpo d'anca e il coperchio sussulta verso il cliente…
il cliente capisce, guarda il coperchio, guarda i miei occhi e capisce...
Il coperchio si muove come le mie ciglia, le mie ciglia si muovono
come il coperchio… Cosa significa per il cliente tutto questo?
Significa: metti dentro… Il cliente capisce…
Ci comprendiamo a portafogli, orologi, anelli, monili…
Metti dentro… È uno scambio di cortesie,
di gentilezze e apprezzamenti… e generosità… Considero bella
la loro vita e lo dico, come se apprezzassi una guancia tra l'indice
e il pollice, con delicatezza… Bella vita, dico, veramente…
E gliela lascio… Anche perché della loro vita non saprei che farmene…"