A quest’ora è bellissima l’estate

06.08.2017 22:18
A quest’ora è bellissima l’estate
perché annaffiano le ortensie dell’albergo,
le annaffia la ragazza che sa toccare i fiori.
Poi, col dito sulla pompa, si bagna i piedi 
che le guizzano nei sandali da romana, 
così anche lei guizza 
in un verso di Catullo un po’ amoroso.
Poi bagna la siepe e risveglia quel profumo amaro
che quasi fa un solletico nel naso,
poi bagna la pavimentazione e l’acqua scorre
in un chiusino, ché c’è un’impercettibile
pendenza e l’acqua la rivela: a questo serve.
E sale un odore tiepido dal suolo, un po’ inebriante
per me come se avessi annusato chissà cosa.
A quest’ora è bellissima l’estate
perché la ragazza dei fiori annaffia i fiori
e io la guardo tra le sbarre, io da fuori
perché non sono un cliente dell’albergo.
Ho sedici anni e lei mi pizzica, tra le foglie d’alloro
che la guardo, e mi spruzza. E la storia s’è ripetuta
per parecchie sere, a quest’ora quando
l’estate è bellissima. Lei però, prima d’annaffiare
me e l’alloro, si guarda intorno e alle spalle 
per vedere se qualcuno la vede, non vorrebbe.
Quindi è tra noi la cosa e lei mi guarda
come da sotto i petali, quegli occhi circospetti.
Perché è tra noi la cosa, al massimo noi e i fiori. 
Io mi prendo le gocce a braccia aperte, 
impugnando le sbarre alte nel cielo. Sì, lei sorride.

A quest’ora è bellissima l’estate

perché annaffiano le ortensie dell’albergo,

le annaffia la ragazza che sa toccare i fiori.

Poi, col dito sulla pompa, si bagna i piedi 

che le guizzano nei sandali da romana, 

così anche lei guizza 

in un verso di Catullo un po’ amoroso.

Poi bagna la siepe e risveglia quel profumo amaro

che quasi fa un solletico nel naso,

poi bagna la pavimentazione e l’acqua scorre

in un chiusino, ché c’è un’impercettibile

pendenza e l’acqua la rivela: a questo serve.

E sale un odore tiepido dal suolo, un po’ inebriante

per me come se avessi annusato chissà cosa.

A quest’ora è bellissima l’estate

perché la ragazza dei fiori annaffia i fiori

e io la guardo tra le sbarre, io da fuori

perché non sono un cliente dell’albergo.

Ho sedici anni e lei mi pizzica, tra le foglie d’alloro

che la guardo, e mi spruzza. E la storia s’è ripetuta

per parecchie sere, a quest’ora quando

l’estate è bellissima. Lei però, prima d’annaffiare

me e l’alloro, si guarda intorno e alle spalle 

per vedere se qualcuno la vede, non vorrebbe.

Quindi è tra noi la cosa e lei mi guarda

come da sotto i petali, quegli occhi circospetti.

Perché è tra noi la cosa, al massimo noi e i fiori. 

Io mi prendo le gocce a braccia aperte, 

impugnando le sbarre alte nel cielo. Sì, lei sorride.

Sorride a me, il resto è seriamente il suo lavoro.

Sorride a me, il resto è seriamente il suo lavoro.A quest’ora è bellissima l’estate
perché annaffiano le ortensie dell’albergo,
le annaffia la ragazza che sa toccare i fiori.
Poi, col dito sulla pompa, si bagna i piedi 
che le guizzano nei sandali da romana, 
così anche lei guizza 
in un verso di Catullo un po’ amoroso.
Poi bagna la siepe e risveglia quel profumo amaro
che quasi fa un solletico nel naso,
poi bagna la pavimentazione e l’acqua scorre
in un chiusino, ché c’è un’impercettibile
pendenza e l’acqua la rivela: a questo serve.
E sale un odore tiepido dal suolo, un po’ inebriante
per me come se avessi annusato chissà cosa.
A quest’ora è bellissima l’estate
perché la ragazza dei fiori annaffia i fiori
e io la guardo tra le sbarre, io da fuori
perché non sono un cliente dell’albergo.
Ho sedici anni e lei mi pizzica, tra le foglie d’alloro
che la guardo, e mi spruzza. E la storia s’è ripetuta
per parecchie sere, a quest’ora quando
l’estate è bellissima. Lei però, prima d’annaffiare
me e l’alloro, si guarda intorno e alle spalle 
per vedere se qualcuno la vede, non vorrebbe.
Quindi è tra noi la cosa e lei mi guarda
come da sotto i petali, quegli occhi circospetti.
Perché è tra noi la cosa, al massimo noi e i fiori. 
Io mi prendo le gocce a braccia aperte, 
impugnando le sbarre alte nel cielo. Sì, lei sorride.
Sorride a me, il resto è seriamente il suo lavoro.