1962, quest'anno della morte
della signora Miller, della signora Di Maggio
(le emme dei maschi si sono date da fare per accoppiarsi
col suo nome d'arte e per cambiarle l'anagrafe in peggio),
dell'attrice Monroe, della ragazza Norma Jeane, quest'anno
per i sensibili vale quanto l'anno della nascita di Cristo,
così avremo un AM e un DM, un prima e un dopo la morte.
Un prima bavoso e un dopo sbavante. Prima: la malizia,
la malignità, la maldicenza, insomma il desiderio
e l'impotenza. Dopo: la molle mellifluità melodiosa,
insomma la poesia. Roba che cola. La bellezza, morendo,
sgrava poesia – quel che si crede sia poesia – appiccicosa
poesia, anche qui in Italia dove l'hanno vista soltanto
come pellicola la sua pelle. È diventata una monaca,
è diventata sorella. Mai che si lasci morire chi muore.